mercoledì 7 agosto 2013

I Fratelli d'Italia e le analisi politiche da suicidio assistito

A volte si resta davvero perplessi a guardare le facce che hanno animato la nuova formazione della destra italiana, battezzata con autentico sprezzo del ridicolo Fratelli d'Italia. I furbetti dell'ex Msi, poi An, poi Pdl hanno trovato il sistema per restare a galla attaccati alla generosa mammella di Silvio, ma ogni tanto ci tengono a far vedere che loro, per carità, sono gente indipendente. La più comica di tutti è l'ex ministra daa' ggggioventù, Giorgia Meloni, che oggi imbraccia il fucile e spara ad alzo zero contro il governo, perché ha scoperto che "mettere insieme gente che si detesta e pretendere da loro risposte coraggiose è un errore". Quindi fa appello al Presidente della Repubblica perché "quello che serve invece è tornare al voto con una nuova legge elettorale che garantisca parlamentari scelti e non nominati e un premio di maggioranza uguale tra Camera e Senato". 
Fantastico. Una che esiste solo grazie al Porcellum (e a Gianfranco Fini che l'ha messa in lista) e che ha potuto rimanere in Parlamento facendo una finta opposizione restando apparentata con Berlusconi, il quale l'ha sempre vergognosamente omaggiata partecipando alle sue feste ggggiovanili sui prati dell'Eur, ora invoca una legge con chiari premi di maggioranza e la scelta dei parlamentari. Una legge che la leverebbe di torno assai rapidamente, visti i risultati pietosi (ma spacciati per grandi successi) dei suoi Fratelli d'Italia. Insieme non fanno un terzo del vecchio elettorato del Msi, che già di per sè non era esattamente oceanico. E soprattutto, senza il santo pagatore di Arcore, sarebbero da tempo scomparsi. 


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