giovedì 27 marzo 2014

Bagnasco e i libretti del diavolo, ennesimo attacco alla scuola pubblica

Forse gli opuscoli di "Educare alla diversità" che dovrebbero essere distribuiti nelle scuole italiane non saranno il massimo dell'efficacia, ma certo che definirli "libri del diavolo" e chiederne il loro ritiro perché attentano alla famiglia è solo l'ennesima dimostrazione del peso opprimente che ha ancora la Chiesa Cattolica sulla arretratissima società italiana. 
Il presidente della Cei Angelo Bagnasco, che nel gioco delle parti con il Papa pampero fa quella del poliziotto cattivo, ha scritto un delirante pezzo per il quotidiano Avvenire (il giornale italiano che riceve la fetta più grossa dei contributi pubblici all'editoria) per sostenere - senza che nessuno gli abbia riso in faccia - che la scuola pubblica sta diventando "un immenso campo di rieducazione" perché quei libretti “instillano preconcetti contro la famiglia e la fede religiosa”. 

giovedì 20 marzo 2014

Magie del Pd, come incartarsi con gli F-35 e fare la solita figura meschina

L'autonomia limitata dei Ministri di questo governo alle volte raggiunge vette imbarazzanti. Prendiamo ad esempio il tormentone degli F-35, che tutti vorrebbero abolire, dimezzare, ridurre, ma che poi nessuno tocca per paura che il Quirinale prenda d'aceto. Ci sono cascati anche la nuova ministra della Difesa, la ex veltroniana, ex franceschiniana e ora finalmente al potere con Matteo Renzi, Roberta Pinotti, la quale - subendo il fascino delle telecamere - prima ha parlato di ridimensionamento del programma e poi, di fronte ai prevedibili titoli di giornale ha innestato una rapidissima marcia indietro nel giro di meno di 48 ore, giurando che lei mai e poi mai aveva parlato di sforbiciate agli acquisti degli aeroplani bidone che gli Stati Uniti vogliono a tutti i costi venderci. 
Poi arriva il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il ciellino Maurizio Lupi, che nell'ennesima intervista radiofonica sostiene che del taglio agli F-35 si era parlato al momento della formazione del nuovo governo insieme al premier Fonzie e al ministro Angelino Alfano (che ha immediatamente smentito).

martedì 18 marzo 2014

Il lavoro nell'era di Fonzie: la Coop sei tu, chi può fregarti di più?

Gli occupati sono per l'80% donne precarie, malpagate, costrette a organizzare la loro vita attorno alle esigenze del supermercato, ad andare in bagno a comando, a sorridere in modo adeguato ai clienti per avere qualche mancia (leggi contratto integrativo).  C'è gente che in 12 anni ha collezionato 27 contratti diversi per poi essere trasferito a 100 chilometri da casa e poi, reparti punitivi, licenziamenti di persone dopo cinque o sei anni di contratto, precettazione dei dipendenti in sciopero, antisindacalismo stile anni settanta, con delegati sindacali trasferiti o demansionati, fino alla schedatura fotografica per chi aderisce a iniziative di sciopero.
Non è il Bangladesh, nè il Pakistan, nè la Cina: è il magico mondo delle Coop, quelle rosse, quelle legate ai rottami del Pci e a quel che resta della Cgil, quelle da cui proviene il nuovo ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, quelle che meglio di tutti incarnano il renzismo (ovvero la destra liberista che si traveste da riformatrice progressista).

giovedì 13 marzo 2014

Renzie le spara grosse e taglia luce e acqua ai senza casa

La conferenza stampa di ieri sera fatta da Matteo Renzi dopo un Consiglio dei Ministri durante il quale - non ci crederete mai - non è stato fatto nulla, ha raggiunto vette di comicità esilaranti. Dalle slide con la boccia e il pesce rosso e il carrello della spesa che mostrava il marchio di una nota catena di supermercati, all'eloquio del premier, che fa simpatia come il celebre dito nel culo, è stata una girandola di mani del gioco delle tre carte. Ottanta euro in busta in più a chi ne guadagna meno di 1.500 non sarebbero neanche malaccio, se questo governo indicasse come intende recuperare i 10 miliardi che servono. Nessuno lo sa.
In questi giorni qualcuno ha fatto trapelare la notizia - che hanno scritto tutti - che Renzi avrebbe tagliato (qual­cuno aveva detto dimez­za­to) gli F35 per finan­ziare la ridu­zione delle tasse ai lavo­ra­tori e avrebbe ridotto di 1,5 miliardi l'anno l'abnorme cifra delle spese mili­tari di questo paese da operetta. Il Fonzie di Ponte Vecchio, poco più di un anno fa, aveva scritto un tweet pacifista definendo "buttati" i soldi per i cacciabombardieri che si cappottano in parcheggio, mentre i soliti "ambienti governativi" - forse i bagni della Camera - hanno addirittura parlato di contatti con il Dipartimento di Stato americano e di un Barack Obama comprensivio di fronte al dietrofront del governo italiano e qualche ottimista di lotta e di governo aveva anche ipotizzato la cessione di una portaerei.
Tutte balle, ovviamente. Le missioni militari rimangono quelle, la portaerei Cavour continua nel suo giro del mondo facendo pubblicità a prodotti italiani a spese dei contribuenti (meglio così, perché quando la Marina militare italiana entra in fase operativa poi finisce come nel Kerala) e i novanta F35 che ci hanno affibbiato come si vendono le pentole saremo costretti a comprarli tutti.
Scommettiamo che i tagli riguarderanno anche stavolta pensioni e sanità?
L'orientamento politico di questo governo, daltronde, è emerso anche da quell'altra buffonata che è il piano casa, scritto dal ministro Maurizio Lupi, di recente indagato per abuso d'ufficio. Ma si sa, ce lo ha detto senza provare neanche un briciolo di vergogna Maria Elena Boschi, questo governo gli indagati se li tiene stretti. Il progetto dice di muovere 1,7 miliardi ma è in realtà a costo zero. Il governo pensa ad abbassare le tasse per chi decide di affittare a canone concordato con la cedolare secca, parla di generici finanziamenti per la ristrutturazione della case popolari, per le quali è prevista però la vendita (il riscatto da parte degli inquilini, per quanto a un prezzo agevolato, è difficile di questi tempi soprattutto nelle grandi città, dove ormai le case ex Iacp costano come abitazioni di lusso). La prima unica e vera risposta ai senza casa qual è? La decisione di inasprire la lotta all'occupazione di edifici pubblici, non consentendo gli allacci ad acqua e elettricità a chi non ha titolo per abitare l'appartamento. 
Giuste o sbagliate che siano, le occupazioni hanno fin qui fornito riparo a parecchie migliaia di persone in tutta Italia, gente che è andata ad abitare dentro palazzi abbandonati da decenni e lasciati nel degrado. Da domani senza acqua, nè luce.
E' il governo del fare.

martedì 11 marzo 2014

Il patto di ferro con Berlusconi, l'unico scopo di Renzi al governo

I sostenitori di Matteo Renzi sono tanti ed è anche facilmente comprensibile. Un po' sono persone di sinistra, che dopo averle provate tutte hanno deciso di dare fiducia anche al brufoloso sindaco di Firenze, che per adesso non ha vinto niente ma è lo stesso al governo (nella pura tradizione degli ex comunisti come Massimo D'Alema). Un po' sono i soliti italiani, disinformati e acritici, che si bevono qualunque fesseria pronunciata in tv nei salotti rassicuranti dei conduttori milionari della Rai, come Fabio Fazio, dal quale si può promettere di tutto tanto non c'è il rischio di essere smentiti o perlomeno incalzati da qualche domanda. I Ministri e i membri della direzione del partito? Tutti su twitter, fra hashtag idioti come #cambiaverso o #lavoltabuona, a commentare il nulla, perché fa gggiovane e il governo Renzi, si sa, è il governo dei gggiovani.
L'unico motivo per cui il segretario del Pd è a Palazzo Chigi è perché lo vuole Silvio Berlusconi. Infatti, il più grande partito della sinistra (!) italiana è disposto a passare sopra ogni sua proposta pur di mantenere l'accordo con il grande pregiudicato. E così, no alle quote rosa, no alla legge sul conflitto di interessi, okay alle candidature multiple, tutte cose che il povero Pippo Civati ricorda che il Pd aveva promesso di NON fare. Ieri in tv è apparso un avvocaticchio del Pdl, tale Francesco Paolo Sisto, che privo di ogni senso del pudore per la sua appartenenza a Forza Italia, un partito rifondato da un delinquente condannato in via definitiva, ha detto che la parità di genere per legge sarebbe stata un vulnus per la Costituzione. Incredibile: di fronte a un Parlamento pieno di inquisiti, condannati e rinviati a giudizio anche per reati gravi e a un governo che annovera anche diversi indagati fra i suoi sottosegretari, il vulnus per la Costituzione sarebbero le "quote rosa". Per fortuna, Sisto se lo fa uscire di bocca che tutta questa girandola di posizioni da parte del Pd serve solo a mantenere saldo l'accordo con Berlusconi.
In attesa del jobs-act, scritto magari sotto dettatura del presidente della Confindustria e per un nuovissimo miracolo italiano.

giovedì 6 marzo 2014

Renzi e i piccoli Balilla: grottesco coro per il Presidente sulle macerie della scuola pubblica

L'idea di Matteo Renzi di visitare ogni mercoledì una scuola italiana è la tipica buffonata in stile politico italiano, che nel suo caso, non essendo neanche stato legittimato da un voto, assume tinte grottesche. A che titolo si presenta Renzi davanti ai bambini? Come l'uomo della provvidenza? Come uno che ha pugnalato alla schiena un compagno di partito per occupare un posto che non ha conquistato? Come esempio vivente dell'antica massima italica secondo la quale fregare gli altri è sempre e comunque la strada più veloce per il successo?
"Su le mani, giù le mani, chi ha Facebook? Chi ha WhatsApp? Chi è iscritto a Twitter?", cinguettava il Renzi, probabilmente nella sua veste di vecchio capo scout, dimenticandosi di chiedere quanti fossero gli utenti di YouPorn. Un vincente. Al punto che i professori della scuola di Siracusa dove il nostro capo del governo formato Mister Bean è andato in visita, hanno pensato bene di scrivere una bella filastrocca da far recitare ai ragazzi. 

martedì 4 marzo 2014

L'Oscar a Sorrentino: quanto ci piace vincere facile

L'Oscar a Paolo Sorrentino è stato salutato dal consueto coro di gente abituata di mestiere a salire sul carro del vincitore. Particolarmente patetica l'esultanza del neo ministro della Cultura, Dario Franceschini, e davvero ridicoli i titoli di alcuni giornali di destra, convinti che il peggior nemico di Sorrentino sia la sinistra radical-chic, orrido mostro a più teste evocato ogni volta che i trinariciuti sono costretti a parlare di cultura, che notoriamente non frequentano, non perché sono degli ignoranti cresciuti a pane e intrattenimento Mediaset, ma perché "c'è l'egemonia della sinistra".
Ora a parte il fatto che il film a mio giudizio era davvero una palla insopportabile, oltre che una terribile pippa intellettuale senza alcun significato, devo dire che la vittoria agli Oscar è stata davvero facile facile. In concorso con "La grande bellezza" c'erano infatti, udite udite, un film palestinese che non sarebbe mai stato scelto dagli americani notoriamente filoisraeliani, un film danese che parla di due genitori impegnati per salvare una figlia malata (una delle trame più sfruttate del cinema in genere) e - capolavoro finale - un documentario cambogiano sui Khmer Rossi. 
Chi volevate che premiassero i nostri amici cow-boy se non la rappresentazione a loro uso e consumo della solita italietta di arruffoni, ladri e spaghetti e mandolino? Sorrentino ha vinto da solo. E ha ringraziato Maradona, Scorsese e i Talking Heads (poveretti), invece di ringraziare Silvio, che il film lo ha prodotto con i suoi soldi. 
Ingrato.