lunedì 28 dicembre 2015

La ricetta contro lo smog nelle città? Tranquilli, c'è l'ovviamente incompetente ministro Galletti

Se in tempi di guerra ai terroristi dell'Isis è molto rassicurante sapere che il Ministero dell'Interno è guidato da quella vecchia volpe di Angelino Alfano, di fronte alla nuova emergenza nazionale, quella dello smog e dell'aria irrespirabile, fa piacere sapere che sugli italiani veglia un altro grande cervello, quello del ministro dell'Ambiente, Gianluca Galletti (chi?). Un commercialista prestato alla politica, che le uniche due volte che ha partecipato per competizioni elettorali a Bologna, tentando di correre da presidente della Provincia e poi da governatore della Regione, non è stato votato neanche da tutti i familiari e che si è ritrovato, come da vecchio codice stile democristiano, a occupare il suo bello scranno di ministro di un Ministero che non conta una sega come lui.

mercoledì 23 dicembre 2015

Viva la Rai di Renzi e beccatevi il canone in bolletta

Se finora eravate riusciti ad evitare di pagare questa assurda gabella, da domani toccherà anche a voi versare l'obolo nelle casse di mamma Rai, la più disastrata delle aziende pubbliche italiane, ormai da anni in caduta libera per audience e qualità dei programmi. Tralasciando l'assurdità di dover pagare per un servizio che non si utilizza, ma solo sulla base della disponibilità di un apparecchio atto alla ricezione di programmi televisivi (che, qualcuno avrà notato, ormai contemplano una lunga serie di piattaforme alternative), oggi il governo sposta lo scandalo un pochino più in alto, facendovi pagare denaro a una società di diritto privato sulla base del fatto che a casa vostra c'è la corrente elettrica. 

venerdì 18 dicembre 2015

Boschi e l'assist a 5 stelle, quando la maggioranza lava via ogni peccato

Nel sistema democratico comanda la maggioranza. Che è quella cosa per la quale, se il 50,1% delle persone si mettono d'accordo sul fatto che Babbo Natale esiste, Babbo Natale esiste per davvero. In politica, la maggioranza lava via ogni peccato: puoi aver rubato, imbrogliato, provocato dolore e danni, ma se dietro al tuo culo un po' flaccido c'hai persone disposte a votare qualunque cosa, sei salvo.
Ancora si ride della maggioranza che dichiarò di credere al fatto che Ruby fosse la nipote di Mubarak e che ad Arcore si svolgessero solo cene eleganti. Ma quanti politici di ogni colore sono stati salvati da impeachment, arresti, rinvii a giudizio, solo per questioni di opportunità?
Oggi è toccato alla nostra madonnina aretina, grazie all'inutile assist di chi ha presentato una mozione di sfiducia alla Camera, dove il Pd ha una maggioranza "blindata", ovvero pronta a votare a favore di chiunque, qualunque cosa abbia fatto. Lei ci ha messo un bel tocco di ridicolo parlando delle origini contadine del padre (è infatti noto che in Italia sono i contadini ad andare a dirigere le banche, forse è per quello che poi falliscono) e della sua bella famigliola, vittima delle "maldicenze". Ha anche puntato il ditino contro chi la invidia per essere diventata ministro a 34 anni, anche se più di uno la invidia per essere andata al governo senza essere stata votata mai da nessuno, ma solo imposta dai capibastone democratici etruschi.
Poi il voto: 373 pupazzi a favore (anche chi come nella minoranza dem non è che fosse molto d'accordo) e bella lì. Abbracci e baci a tutti. Tanto, se mai si voterà al Senato, dove la maggioranza è appesa a un filo, a salvare la Boschi ci penserà lo zio Silvio.
That's all, folks! E il prossimo che parla di questione politica, che sia appeso sulla pubblica piazza.

Altro che Isis, di questo passo faremo la fine del dottor Stranamore

Altro che Califfo nero. Se tutto prosegue su questa strada saremo noi a farci fuori da soli. Mentre i miliziani delll'Isis combattono la loro guerra cercando di ridisegnare i confini di paesi devastati dai massacri scatenati dall'occidente e grazie alle armi che anche l'Italia gli ha venduto, con la convinzione che le avrebbero rivolte contro i cattivi, la Santa alleanza fra Nato e Russia contro le forze del male sta disegnando scenari da dottor Stranamore.
Dopo gli attentati di Parigi sono ripresi i bombardamenti in Siria e in Iraq, che continuano a mietere vittime civili e sembrano sortire pochi effetti, visto che l'Isis conquista passo dopo passo nuovi obiettivi. In compenso il bagno di sangue a cui sottoponiamo la povera gente aiuterà a scatenarci contro qualche altro pazzoide indottrinato da imam estremisti (molto simili ai preti cattolici che provocano gli omicidi dei medici abortisti negli Stati Uniti). In più, ora ci troviamo in una situazione di scacco, con la Turchia (paese Nato guidato da un folle) che abbatte aerei russi, Putin che minaccia di gettare bombe atomiche e il nostro Renzi di nuovo con lo scolapasta in testa che annuncia dai divani del più ridicolo talk-show della TV pubblica e privata l'invio di un nuovo contingente a protezione di un appalto di una ditta italiana a Mosul, zona ad altissimo rischio, tutto per far contento Obama.
Siamo nelle mani di folli al cui confronto al-Baghdadi, con la sua banda di mercenari, acquista uno spessore da statista.

giovedì 17 dicembre 2015

Fondo Monetario: lo strozzino globale e i suoi direttori corrotti

Il Fondo Monetario internazionale è il più grande strozzino del mondo. Ideato come un mezzo di sostegno mutualistico per le economie e i mercati del lavoro in difficoltà, grazie agli americani si è trasformato nella garrota con la quale i paesi ricchi strangolano lentamente quelli poveri. Ha contribuito alla distruzione di interi paesi africani, asiatici, caraibici e latinoamericani, fino ai recenti clamorosi casi delle crisi finanziarie in posti come Argentina e Grecia. Noam Chomsky lo ha definito il "genocidio coloniale dei nostri tempi". Alla sua guida, ovviamente, si alternano personaggi perfettamente in sintonia con il mondezzaio che dirigono.
Gli ultimi due direttori generali sono un emblema: Dominique Strauss Khan, un disturbato sessuale plurimilionario che passava le sue giornate fra orge e champagne in attesa di diventare il candidato di sinistra (!) per la corsa alla presidenza della Repubblica francese, sostituito da Christine Lagarde, oggi rinviata a giudizio perché quando era ministra del governo Sarkozy ha fatto ottenere truffaldinamente oltre 400 milioni di risarcimenti indebiti a Bernard Tapie, una specie di Berlusconi d'Oltralpe.
Quando si dice una faccia una razza.

mercoledì 16 dicembre 2015

Gelli, il grande sacerdote del potere democristiano e post fascista ancora saldamente in piedi

I segreti se li è portati nella tomba perché nessuno si è mai sognato di farglieli tirare davvero fuori. Se qualcuno avesse davvero scoperchiato il vaso di Pandora che custodiva, probabilmente la storia di questo paese sarebbe davvero cambiata. E così, alla veneranda età di 96 anni e dopo aver scontato meno carcere di qualche piccolo spacciatore o ladro di polli, Licio Gelli ha chiuso definitivamente la sua carriera di custode di tutte le manovre operate da quel coacervo di potere massonico, democristiano, cattolico e post fascista, che ancora oggi governa l'Italia.

domenica 13 dicembre 2015

Il Ministro, la madonnina e i feticci del capitalismo

Basta sciacallaggio, cattivi e gufi che non siete altro. Bankitalia e Consob sono dei fiori da mettere all'occhiello e la ministra madonnina infilzata è in odore di santità e non si tocca. Parola di Pier Carlo Padoan, estroso ministro dell'Economia, che dal palco della Leopolda ha tuonato contro chi osa criticare il suo governo per lo scellerato atteggiamento tenuto in occasione del salvataggio delle 4 banche mondezza. Certi feticci del capitalismo italiano, da sempre manovrati dalla politica, non si possono proprio mai tirare in ballo, anche se stavolta la Procura di Roma ha finalmente aperto un'inchiesta sull'operato della nostra ridicola Banca centrale.

venerdì 11 dicembre 2015

Bankitalia e il parco buoi: come fregare la gente e scaricarsi la coscienza

L'arroganza della più importante istituzione bancaria italiana è sempre stata insopportabile. Con annessi stuoli di giornalisti adoranti (per gli altri esiste un'apposita lista nera), i governatori della Banca d'Italia regalano ogni anno le loro considerazioni sul sistema economico del nostro paese, corrotto, illegale e infetto, ma non per loro. Per questi grandi geni dell'economia, infatti, tutto si riduce alla solita richiesta di progressivo abbandono dello Stato dal mercato, rimuovendo "lacci e lacciuoli" che a loro dire impedirebbero alle aziende private italiane di competere. La definizione si deve a Guido Carli, ex fascista, ex democristiano, ex governatore della Banca d'Italia, ex presidente di Confindustria, ex ministro in ben due governi guidati da quella brava persona che era Giulio Andreotti, naturalmente in odore di massoneria. Insomma, uno che le bande del malaffare se le è girate un po' tutte.
Ultimamente i lacci e lacciuoli sono stati nuovamente tirati in ballo dall'attuale governatore, Ignazio Visco, il quale ancora una volta ha riproposto le solite teorie antisindacali, anti diritti dei lavoratori e improntate all'aumento della produttività a scapito dell'occupazione. Disinvestire sul lavoro e renderlo più precario. Proprio un'ideona.
Ma al di là di tutto questi geni dell'economia che combinano? Sotto la acutissima vigilanza della Banca, anzi Palazzo Koch, come amano definirla i giornalisti amici, sono successe le peggiori nefandezze, tutte più o meno simili. Dal crack del Banco Ambrosiano, a quello della Ferruzzi, fino ai recenti scandali di Cirio e Parmalat, a pagare sono stati i piccoli risparmiatori, attratti nel gioco del capitalismo da persone senza scrupoli.
Adesso ci risiamo. A pagare per le gestioni dissennate di banche come quella della famiglia Boschi, un magico intreccio di massoni e democristiani, saranno i lavoratori coi loro risparmi, il famoso "parco buoi", senza il quale, diciamoci la verità, il capitalismo non farebbe mai molta strada.
E la Banca d'Italia? Manco fosse Salvini accusa subito la UE, quei cattivoni di Bruxelles , i quali hanno risposto per le rime: tutti i recenti governi non hanno fatto nulla per evitare questa situazione e soprattutto la cara Banca centrale ha chiuso entrambi gli occhi mentre i promotori finanziari fottevano la gente.
Oggi di fronte alla gente che si suicida si lascia trapelare, attraverso la solita stampa compiacente, che a via Nazionale si sentono la coscienza a posto. La colpa è dell'avidità dei promotori finanziari e dei banchieri.
Per loro di palazzo Koch, invece, neanche il senso della vergogna.

lunedì 16 novembre 2015

Viva la guerra, sempre santa la guerra: l'occidente fra le macerie della sua politica estera

"Quando all'alba la campana suonerà a raccolta, raccogli le armi, va in strada e lascia tutto dietro quella porta.... Il nemico ti aspetta lontano oltre il mare e tu non puoi tirarti indietro, no, questa guerra si deve fare!"
Ha quasi 40 anni questa canzone di Edoardo Bennato, ma come molte altre dell'anarcoide cantautore napoletano, aiuta a descrivere l'attualità. Infilarsi nella retorica delle panzanate scritte da potenti e opinionisti dopo la strage di Parigi mi provoca un senso di disgusto, perché di fronte a uno spargimento di sangue così insensato il silenzio a volte sarebbe la cura migliore. Purtroppo però il nostro futuro è nelle mani di quella gente spaventosa che ha sempre armato il terrorismo di comodo favorevole alle loro losche trame, per vederselo poi sfuggire di mano e dover far ricorso ad altri macellai e poi ad altri, invocando nuove limitazioni alla libertà degli individui e soprattutto tanti soldi per armi sempre più sofisticate, a danno della spesa sociale, degli ospedali, degli asili, delle scuole.

mercoledì 4 novembre 2015

Papa Francesco, ovvero come ti metto i lupi a guardia del gregge (o i vampiri alla guida dell'Avis)

Settantamila euro al mese spesi tra il luglio del 2014 e il gennaio del 2015, per un totale di oltre mezzo milione di euro in soli sei mesi. Sono le spese principesche di uno dei tanti porporati di prima classe, che gettano dalla finestra i soldi che gentilmente ogni anno vengono loro regalati dallo Stato italiano. Questo però è il cardinal George Pell, l'uomo che il lungimirante papa Francesco ha messo a controllare le finanze vaticane per ridurre le spese della curia. Il che la dice lunga su quanto sia in grado di riformare davvero la Chiesa questo pontefice pampero, tanto simpatico, quanto sprovveduto. Come emerge dalle anticipazioni del libro "Avarizia" di Emiliano Fittipaldi, Pell viaggia solo in prima classe anche se deve andare a Malta e lascia conti da 2.500 euro presso una nota sartoria di abiti paramentali. La sua casa costa 2.900 euro al mese e il suo più stretto collaboratore ne guadagna 15 mila, al mese, esentasse. Roba da sultani, come da sultani del resto è la ricca cassaforte della monarchia assoluta vaticana. Lo Ior e l'Apsa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica) gestiscono azioni, liquidi, obbligazioni e asset finanziari che valgono tra gli otto e i nove miliardi di euro.

lunedì 2 novembre 2015

E' ufficiale, lo Stato regala anche i suoi soldi dell'8 per mille al Vaticano

Basterebbe essere come la Spagna, paese cattolico come noi, e il Vaticano incasserebbe la metà del miliardo di euro che attualmente si mette in tasca, mentre la fiscalità generale (ovvero noi che versiamo le tasse) risparmierebbe circa 600 milioni di euro. A dirlo non sono quei cattivoni degli atei, anarchici, miscredenti, gufi e sodomiti, ma la Corte dei Conti, che oggi ha duramente criticato la gestione dei fondi derivanti dalla destinazione dell'otto per mille da parte dello Stato. Quest'ultimo, completamente disinteressato della scelta fatta dai milioni di cittadini che decidono di assegnargli i soldi per le opere di beneficenza invece di farli finire nel pozzo dei quattrini dissipati dai preti, regala ingenti somme alle organizzazioni religiose

giovedì 29 ottobre 2015

Tutti in balia del dilemma: meglio un wurstel o il tubo di scarico di una Volkswagen?

Meglio una salsicciata fra amici o una sniffatona del tubo di scarico di una Volkswagen per farsi venire un bel cancro? L'atroce dilemma è emerso in questi giorni con l'allarme dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo la quale un consumo eccessivo di carni lavorate può aumentare di molto il rischio di contrarre tumori. I vegetariani esultano, i produttori si incazzano, la Ministra della Salute (che si è fermata alla maturità classica) ripropone non a caso un classico per tutte le stagioni e dice che il segreto è nella dieta Mediterranea, gli squilli di tromba provocano il momentaneo calo delle vendite dei prodotti messi all'indice. Tutti a fare i dietologi, i salutisti, i quelli che lo avevano "sempre detto", la carne fa male, soprattutto se uno la mangia tutti i giorni, e buonanotte.

venerdì 16 ottobre 2015

Problemi di soldi per Bergoglio? Niente paura, c'è il Giubileo straordinario. Piccola storia di una grande truffa

Lui mica deve preoccuparsi dei cattivi burocrati di Bruxelles che gli bocciano la manovra. Se ha problemi di soldi basta convocare un bel Giubileo straordinario e di problemi deve averne, da quando lo Ior ha più difficoltà a nascondere quello che passa per i suoi conti correnti. Quella dell'Anno Santo è sempre stata una truffa per arraffare denaro ai pellegrini fin dal 1300, quando fu istituito da papa Bonifacio VIII per rimpinguare le sue casse. A Roma arrivarono centinaia di migliaia di persone, con scene da apocalisse. Lo scopo di lucro era talmente evidente che Dante scrisse che per il Papa (ancora vivo quando fu scritta la Divina Commedia) era pronto un posto all'inferno, nel girone dei simoniaci, ovvero i loschi figuri del Medioevo che facevano i soldi con il mercanteggio di finti articoli sacri. Fu talmente un successo che invece di celebrarlo ogni 100 anni come inizialmente previsto, decisero subito di indirlo ogni 50, poi ogni 33 anni (e, dal secolo successivo, ogni 25) e ne proclamarono uno straordinario nel 1390.

Ogni religione ha sempre avuto una gran fame di soldi. E tanta fame aveva ai tempi di papa Wojtila l'anticomunista, quando il Vaticano, ammettendo le proprie colpe, negoziò con il governo italiano il pagamento di 244 milioni di dollari per i danni derivati dal fallimento del Banco Ambrosiano. Come spendevano i soldi oltretevere? Finanziando l'organizzazione sindacale Solidarnosc in Polonia, per compiacere il rintronato parroco di campagna salito al trono dopo la strana morte di Giovanni Paolo I, completamente soggiogato da Paul Marcinkus, l'arcivescovo nato nello stesso paese di Al Capone non certo per caso.

Il Giubileo straordinario del 1983 mise una toppa a colori sulla questione, quasi in sordina. Ma è nel 2000 che si è assistito alla trasformazione scientifica di questo evento in una gigantesca macchina per incassare denaro, che al gesuita Bergoglio - al di là di un terzomondismo e pauperismo di facciata - interessa eccome. Un merchandise pacchiano e oltraggioso con orologi, braccialetti, felpe, papal card, diffuso a macchia d'olio grazie a contratti milionari con le aziende (tenute al segreto) che hanno portato nelle tasche del Papa centinaia di miliardi di vecchie lire e le indulgenze concesse perfino a chi passava per Fiumicino e versava un obolo alla cappella dell'aeroporto. 

Nel 2000 fu un affare per tutti. Quelli che come al solito fecero le creste sugli appalti e pagarono mazzette, i corrotti e i corruttori, ma anche per l'economia nazionale, con una crescita record del pil che spinse l'Italia ai livelli della Germania. Il problema qui alle nostre latitudini è che come al solito la macchina non funziona se non si oliano gli ingranaggi, se non si versa l'obolo non solo a San Pietro ma anche a tutti gli affaristi che si nascondono dietro la fede, o la  superstizione, della gente e naturalmente alla politica. Ecco spiegata l'improvvisa antipatia del Papa verso il sindaco marziano e il rapidissimo colpo di mano con cui il Presidente del Consiglio ha sgombrato il Campidoglio da una presenza pericolosa. Ora ci sarà il Commissario, il "dream team" e qualche centinaio di milioni di euro da investire in lavori che nel migliore dei casi verranno effettuati male e sarà necessario rifare. 

Non sarà che invece della lobby gay ad agitare i sonni di Bergoglio sono i 1.600 conti correnti che lo Ior ha dovuto chiudere perché intestati a persone che non ne avevano diritto? Come l'ex "gentiluomo" del Vaticano Angelo Balducci, finito nei guai giudiziari per gli appalti del G8 della Maddalena e per i Mondiali di Nuoto, che dall'Istituto della Santa Sede faceva passare tutti i suoi proventi. o come avvenne nel 1993 quando per lo Ior transitarono gli oltre cento miliardi di lire della "madre di tutte le tangenti", quella di Enimont? Per non parlare degli abnormi risarcimenti finanziari che le diocesi di mezzo mondo hanno dovuto sborsare per aver coperto le nefandezze dei preti pedofili. 

Certe cose non si possono più fare. Gli appalti truccati e l'obolo al Vaticano, invece, vanno alla grandissima. 

mercoledì 14 ottobre 2015

Cene e scontrini, come ai tempi di Craxi la stampa italiana al servizio del potente di turno

Se fosse vivo nel suo esilio da pluripregiudicato di Hammamet, Bettino Craxi sarebbe furibondo. Il suo personale disegno di stravolgere la costituzione, facendo a pezzi i sindacati e i partiti di sinistra, per consentire agli affaristi di guadagnare sempre più soldi (e girarne una cospicua parte nelle sue tasche) sta trovando finalmente una realizzazione grazie alle "riforme" inventate da un Primo Ministro abusivo, un impresentabile e un ex Presidente della Repubblica, che in fondo di Craxi era un gran sodale. Naturalmente, oggi come allora, un ruolo importante lo gioca la stampa, ancora una volta genuflessa. 

venerdì 9 ottobre 2015

Marino e l'indice di ricattabilità di chi fa politica: dopo il clown riparte il saccheggio di Roma

Fra le poche cose intelligenti e soprattutto vere pronunciate da Giuliano Ferrara, c'è quella secondo la quale per fare politica bisogna essere ricattabili. Altrimenti il sistema non ti ammette fin dall'inizio e il caso di Ignazio Marino sembra confermare questa teoria. Il chirurgo marziano era solo vagamente onesto e capace, ma estremamente narcisista, uomo di D'Alema e alla fine anche incredibilmente stupido. Per questo quella banda che è diventata il Pd fin dai tempi della sua fondazione lo ha accettato come candidato dell'ultima ora per il Campidoglio: non aveva nessuno e, ancora meglio, sapeva di potergli sfilare lo scettro di mano a comando come e quando avesse voluto. Sono stati due anni di stillicidio, in cui la stampa e il web hanno fatto a gara a chi la sparava più grossa contro il povero Ignazio, imputandogli qualsiasi nefandezza. Giornali che fanno l'interesse dei vecchi palazzinari romani e che magari prima hanno appoggiato la giunta di Gianni Alemanno, che ricordiamolo sempre, rischia un processo per corruzione (prendeva lui i soldi della Coop di Buzzi) ed è tuttora indagato per associazione mafiosa. Contro il "Nerone della destra sociale" bastava un volto un po' meno trucido e un nome meno sputtanato per vincere ed ecco la soluzione: l'allegro chirurgo Ignazio, il clown giusto al posto giusto, al momento giusto. 

mercoledì 7 ottobre 2015

All'armi siam renzisti: emergenza Isis, le bombe della Pinotti contro Padoan

La cosa l'ha buttata lì il Corriere della Sera. L'Italia sarebbe pronta a partecipare ai bombardamenti in Iraq contro i presunti obiettivi dei terroristi dell'Isis, magari anche bypassando l'approvazione del Parlamento. I nostri valorosi Tornado, non si sa bene se su richiesta degli Stati Uniti o meno, passerebbero da ricognitori a bombaroli nel nome della Santa Alleanza contro Daesh, il nome arabo dei tagliagole del Califfo nero. La ministra della Difesa, Roberta Pinotti, dopo aver incontrato a Sigonella il nuovo capo del Pentagono, ci fa sapere che il governo italiano condivide la posizione degli alleati che fanno parte della coalizione anti Isis in Iraq sulla necessità di potenziare gli sforzi nella guerra, ma che ancora non ha preso una decisione, altrimenti - che diamine - ne avrebbe informato il Parlamento.
Anche la guerra, ai tempi di Matteo Renzi, prende delle pieghe grottesche e ridicole.

lunedì 5 ottobre 2015

Peggio della sinistra c'è solo la destra: la fine indecorosa dei post-fascisti berlusconizzati

Intrighi sottobanco, saluti romani, boia chi molla e grida di venduti. E' il caravanserraglio di quel che resta della destra italiana dopo il passaggio di Silvio Berlusconi: in campo sono rimaste solo figure ridicole pronte ad accoltellarsi per mettere le mani sul prezioso patrimonio ereditario della defunta Alleanza nazionale e dell'ultradefunto Msi. Si tratta di 180 milioni in immobili e 60 milioni in conti correnti, che nel fine settimana all'hotel Midas di Roma (dove un tempo teneva banco Bettino Craxi) i reduci del post fascismo hanno cercato di contendersi assieme all'utilizzo del simbolo. 

venerdì 2 ottobre 2015

Marino: un asino in mezzo ai suoni alle prese con la grande cupidigia della destra e del Papa

Il sindaco di Roma ha dimostrato di non essere propriamente un fulmine di guerra ed è diventato da mesi il bersaglio preferito dei soliti noti saccheggiatori di Roma, dai palazzinari alla destra paramafiosa, dagli affaristi delle cooperative (rosse, nere, a colori) fino naturalmente ai preti. Per quanto non sembri sempre presente a se stesso, Ignazio Marino, è uscito sostanzialmente indenne dalle indagini di Mafia Capitale, che hanno invece rivelato come gli entourage dei due sindaci precedenti, Veltroni e Alemanno, fossero con le mani in pasta fino ai gomiti. Ma la sua ansia da prestazione, nel tentativo di accreditarsi come bravo cattolico (un morbo che in passato aveva già rovinato il povero Rutelli), lo sta definitivamente rovinando. 
Il Papa dal volto buono, infatti, gli ha tirato un vero scherzo da prete. A metà marzo, nel pieno della bufera delle indagini sul Cecato e i suoi degni compari e con i giornali che traboccavano di storie di episodi di corruzione che avevano di certo investito anche il mondo cattolico, il pampa Bergoglio ha annunciato a sorpresa un Giubileo straordinario, così, come ai vecchi tempi, quando Roma era "cosa loro". 


lunedì 19 gennaio 2015

Il Vaticano e l'evangelizzazione: lo strabismo di Bergoglio fra Romero e Junipero Serra

In molti sui giornali italiani hanno suonato la grancassa alla notizia che il papa argentino ha finalmente deciso di sbloccare la causa di beatificazione di Monsignor Romero, uno dei pochi autentici martiri cristiani, isolato dalla Chiesa Cattolica e ucciso da militari al soldo di un regime dittatoriale sostenuto apertamente da Stati Uniti e alte autorità ecclesiastiche. Pare che l'annuncio sarà dato il 14 febbraio, ma chissà poi se è vero, visto che il monsignore salvadoregno è ancora considerato un mezzo comunista dalle parti di Oltretevere. Sono bastate poche indiscrezioni, peraltro come al solito non confermate per spingere autorevoli commentatori a battere forte forte le manine. La cosa più ridicola è che pare che la causa si sia smossa perché i "teologi" hanno riconosciuto che il monsignore è stato ucciso in odium fidei, cioé perché era cristiano. Ovviamente è una stupidaggine colossale. 

venerdì 16 gennaio 2015

Volontarie italiane liberate e marò: la cristianissima simpatia per i lupi

L'odore del sangue trasforma tutti quanti in iene. Nessuno capisce quasi niente del terrorismo islamico, della diplomazia internazionale o di religione, ma sarebbero tutti pronti a fare la guerra, come chiese Oriana Fallaci scrivendo dal suo lussuoso attico a Manhattan. La guerra l'abbiamo fatta fin troppo, non è servita a nulla, come ammettono candidamente anche coloro che l'hanno promossa, ed è servita solo a far peggiorare la situazione. Poco importa se i principali finanziatori del terrorismo internazionale siano i sauditi, ovvero i migliori alleati degli americani e degli inglesi, c'è sempre qualche politologo d'accatto pronto a gridare allo scandalo perché si è pagato un riscatto per la liberazione di due ragazze e poi magari si dimentica che gli "amici dei terroristi" si sono recentemente comprati quasi la metà della nostra compagnia di bandiera.