lunedì 16 novembre 2015

Viva la guerra, sempre santa la guerra: l'occidente fra le macerie della sua politica estera

"Quando all'alba la campana suonerà a raccolta, raccogli le armi, va in strada e lascia tutto dietro quella porta.... Il nemico ti aspetta lontano oltre il mare e tu non puoi tirarti indietro, no, questa guerra si deve fare!"
Ha quasi 40 anni questa canzone di Edoardo Bennato, ma come molte altre dell'anarcoide cantautore napoletano, aiuta a descrivere l'attualità. Infilarsi nella retorica delle panzanate scritte da potenti e opinionisti dopo la strage di Parigi mi provoca un senso di disgusto, perché di fronte a uno spargimento di sangue così insensato il silenzio a volte sarebbe la cura migliore. Purtroppo però il nostro futuro è nelle mani di quella gente spaventosa che ha sempre armato il terrorismo di comodo favorevole alle loro losche trame, per vederselo poi sfuggire di mano e dover far ricorso ad altri macellai e poi ad altri, invocando nuove limitazioni alla libertà degli individui e soprattutto tanti soldi per armi sempre più sofisticate, a danno della spesa sociale, degli ospedali, degli asili, delle scuole.

mercoledì 4 novembre 2015

Papa Francesco, ovvero come ti metto i lupi a guardia del gregge (o i vampiri alla guida dell'Avis)

Settantamila euro al mese spesi tra il luglio del 2014 e il gennaio del 2015, per un totale di oltre mezzo milione di euro in soli sei mesi. Sono le spese principesche di uno dei tanti porporati di prima classe, che gettano dalla finestra i soldi che gentilmente ogni anno vengono loro regalati dallo Stato italiano. Questo però è il cardinal George Pell, l'uomo che il lungimirante papa Francesco ha messo a controllare le finanze vaticane per ridurre le spese della curia. Il che la dice lunga su quanto sia in grado di riformare davvero la Chiesa questo pontefice pampero, tanto simpatico, quanto sprovveduto. Come emerge dalle anticipazioni del libro "Avarizia" di Emiliano Fittipaldi, Pell viaggia solo in prima classe anche se deve andare a Malta e lascia conti da 2.500 euro presso una nota sartoria di abiti paramentali. La sua casa costa 2.900 euro al mese e il suo più stretto collaboratore ne guadagna 15 mila, al mese, esentasse. Roba da sultani, come da sultani del resto è la ricca cassaforte della monarchia assoluta vaticana. Lo Ior e l'Apsa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica) gestiscono azioni, liquidi, obbligazioni e asset finanziari che valgono tra gli otto e i nove miliardi di euro.

lunedì 2 novembre 2015

E' ufficiale, lo Stato regala anche i suoi soldi dell'8 per mille al Vaticano

Basterebbe essere come la Spagna, paese cattolico come noi, e il Vaticano incasserebbe la metà del miliardo di euro che attualmente si mette in tasca, mentre la fiscalità generale (ovvero noi che versiamo le tasse) risparmierebbe circa 600 milioni di euro. A dirlo non sono quei cattivoni degli atei, anarchici, miscredenti, gufi e sodomiti, ma la Corte dei Conti, che oggi ha duramente criticato la gestione dei fondi derivanti dalla destinazione dell'otto per mille da parte dello Stato. Quest'ultimo, completamente disinteressato della scelta fatta dai milioni di cittadini che decidono di assegnargli i soldi per le opere di beneficenza invece di farli finire nel pozzo dei quattrini dissipati dai preti, regala ingenti somme alle organizzazioni religiose