mercoledì 23 dicembre 2015

Viva la Rai di Renzi e beccatevi il canone in bolletta

Se finora eravate riusciti ad evitare di pagare questa assurda gabella, da domani toccherà anche a voi versare l'obolo nelle casse di mamma Rai, la più disastrata delle aziende pubbliche italiane, ormai da anni in caduta libera per audience e qualità dei programmi. Tralasciando l'assurdità di dover pagare per un servizio che non si utilizza, ma solo sulla base della disponibilità di un apparecchio atto alla ricezione di programmi televisivi (che, qualcuno avrà notato, ormai contemplano una lunga serie di piattaforme alternative), oggi il governo sposta lo scandalo un pochino più in alto, facendovi pagare denaro a una società di diritto privato sulla base del fatto che a casa vostra c'è la corrente elettrica. 


Dice Renzi, il canone costerà 100 euro l'anno quindi chi lo pagava avrà uno sconto della bellezza di 13,50 euro che potrà spendere per far ripartire i consumi (forse quelli della carta igienica doppio velo). Per la Rai, che già chiude i bilanci in attivo grazie alla quotazione (leggi privatizzazione) dell'unico pezzo pregiato, le torri di Raiway, è un regalo da 420 milioni di euro, proprio nel momento in cui il renzianissimo direttore generale, assume le funzioni di amministratore delegato e diventa il famoso uomo solo al comando. 
A pochi mesi dalle amministrative e chissà quando le politiche, sempre ammesso che in questo paese un giorno si torni a votare, la Rai rifinanziata diventa sempre più espressione politica, un po' come se Palazzo Chigi fosse il capo esecutivo della baracca. Si sa quello che pensa Renzi dei talk-show che non lo incensano e si sa anche a quali falliti, però molto renziani, ne siano stati affidati altri. Intanto rischiano la chiusura i pochi programmi seri e poco costosi, come quello di Carlo Massarini, mentre prosperano quelli condotti dai più formidabili leccaculo o sacerdoti del potere, come chi ha avuto il coraggio di scrivere un libro intitolato "Donne d'Italia, da Cleopatra a Maria Elena Boschi", con la ostentata grassa ignoranza di chi pensa evidentemente che Cleopatra, sovrana d'Egitto, fosse italiana. 
C'è ancora qualcuno che crede che la televisione non faccia vincere le elezioni? Renzi ha imparato la lezione dal suo maestro Silvio e ne ripercorre passo dopo passo le gesta. Ora toccherà alle nomine dei direttori di testata e di rete: in prima fila, ovviamente, tutti i giornalisti che in questi ultimi tempi hanno fatto a gara per emergere dalla folla dei servi sciocchi. Ci sarà da ridere.

1 commento:

  1. IO nun tengo la T.V. c'aggià fa'.???
    sungo pensionato a 8.000 euro anno . Mio nipote accatta pu me : internette. c'aggià fà.?

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