mercoledì 8 maggio 2013

Fratelli d'Italia, il nuovo taxi "nero" a disposizione di Silvio

La battuta di Enrico Mattei, che rispondendo a un giornalista che gli chiedeva conto del fatto che l'Eni aveva pagato anche il Msi disse "Per me i partiti sono come taxi: li uso, pago la corsa e scendo", è passata alla storia. E oggi i residuati della vecchia fiamma tricolore si presentano come il nuovo mezzo pubblico a disposizione del migliore offerente, ovvero Silvio Berlusconi. La sceneggiata di presentare una lista separata, messa in piedi da personaggi che devono tutto al Caimano, come Ignazio La Russa e Giorgia Meloni, ha ingannato qualche sparuto elettore di destra, in larga parte anzianotti, che pensando di non votare più per Silvio, ha scelto i Fratelli d'Italia, formazione particolarmente ridicola già dall'intestazione. La truffa non ha funzionato benissimo, ma l'apparentamento con il Pdl sì, al punto che con un misero 1,92% sono riusciti a eleggere una sparuta pattuglia di parlamentari, naturalmente sempre devoti al grande vecchio di Arcore.

Non contenti, hanno fatto un altro colpaccio, schierandosi a sorpresa contro il governo di Enrico Letta, mostrando la loro millantata integrità di duri e puri. Se qualcuno avesse per caso abboccato alle balle spacciate per movimentismo sociale, si è ricreduto subito. Risultando infatti un partito di opposizione (!), i Fratelli d'Italia (mamma mia che famiglia rovinta con dei fratelli così) hanno ottenuto la presidenza della Giunta per le autorizzazioni a procedere, quella che di solito respinge come un sol uomo tutte le richieste della magistratura contro i politici e che presto potrebbe occuparsi anche di Silvio. I rappresentanti del M5S hanno definito la nomina di La Russa, avvocato notoriamente moderato, una "porcata", l'ennesima ed è stata spettacolare la replica dell'ex Ministra de' li ggggiovani, che li ha accusati di "ingordigia", lei che con un partito dai consensi miserrimi ha ottenuto lo stesso peso politico della terza forza del paese. 
Il re del bunga-bunga ha abilmente difeso le sue minacciate chiappe piazzando il vecchio amico Ignazio lì e l'ex magistrato Francesco Nitto Palma (eletto grazie ai voti dei Monti-boys) alla Giustizia. 
Capolavoro. 

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